Attenti alla Processionaria del Pino! - Comune di Castel Maggiore

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Attenti alla Processionaria del Pino!

 
Attenti alla Processionaria del Pino!

 

Le infestazioni di Processionaria del Pino diventano sempre più diffuse e l’eliminazione tempestiva dei nidi rimane il modo migliore per evitare lo spiacevole contatto con i peli urticanti dei bruchi.

La Processionaria è una farfalla notturna chiamata così per le “processioni” che le larve compiono quando si spostano tutte insieme in fila indiana sul terreno o lungo il tronco delle piante infestate Possono essere attaccate tutte le specie di pino e varie specie di cedro Particolarmente colpiti il pino nero o austriaco, il pino silvestre e il pino domestico.

L’inverno resta la stagione più adatta per il controllo della Processionaria del pino: sulle piante ospiti sono ben visibili i caratteristici “nidi” solitamente collocati alle estremità dei rami e facilmente riconoscibili per il colore biancastro, l’aspetto sericeo e il diametro di circa 10 20 centimetri.
In primavera le larve si spostano fino al suolo, sempre in gruppo e in fila indiana, per interrarsi e trasformarsi in crisalide e poi in farfalla durante l’estate. Le larve svernanti sono molto pericolose in quanto provviste di microscopici peli urticanti che contengono sostanze liberatrici di istamina, ad azione fortemente irritante nei confronti dell’uomo e degli animali domestici e sono in grado di provocare gravi infiammazioni cutanee, oculari, alle mucose e alle vie respiratorie di chi viene a contatto con essi.
Per questo motivo si raccomanda di non toccare mai a mani nude i nidi invernali o le larve mature.

 

Le operazioni di lotta sono a carico dei proprietari delle piante infestate. Tra i metodi consigliati, la raccolta e la distruzione dei nidi invernali entro la fine di febbraio si conferma la più efficace. Questo intervento va effettuato adottando le massime precauzioni per evitare ogni contatto con i peli urticanti delle larve. I nidi raccolti andranno in seguito bruciati per eliminare in maniera completa l’effetto urticante dei peli larvali. Nei casi non sia possibile l’asportazione manuale dei nidi (ad es. su piante poco accessibili), possono essere utilizzate trappole meccaniche per la cattura delle larve, che scendono lungo il tronco delle piante infestate per raggiungere il suolo, da installare a partire dal mese di febbraio. Mezzi complementari di lotta sono inoltre costituiti dalle trappole a feromoni sessuali per la cattura dei maschi adulti, posizionate nei punti più soleggiati a partire dalla metà di giugno.

Sono invece sconsigliati trattamenti insetticidi nei confronti delle larve che scendono al suolo per interrarsi: oltre a essere dannosi per l’ambiente, non impedirebbero infatti la dispersione dei peli urticanti dal corpo delle larve e quindi il potenziale danno alle persone.

  • Per ulteriori informazioni leggere la scheda a cura del Servizio Fitosanitario Regionale 
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