Il Consiglio comunale approva il PAE – Piano Attività estrattive - Comune di Castel Maggiore

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Il Consiglio comunale approva il PAE – Piano Attività estrattive

 

 

Nella seduta del 27 maggio è giunto a termine il complesso iter di approvazione del PAE, avviato nel maggio 2017: dopo la prima adozione, c’è stata una fase di raccolta e analisi delle osservazioni, a cui ha fatto ora seguito l’atto definitivo approvato con i voti della maggioranza PD  e Lista Civica Bene in Comune, il voto contrario della Lega, mentre il M5S ha espresso un voto contrario e uno di astensione.

 

Il PAE definisce le scelte in materia di attività estrattive nell'ambito di vincoli posti dal PIAE, il Piano infraregionale attività estrattive che, con l’obiettivo di soddisfare l’esigenza di materiali per le opere compatibilmente con uno sviluppo sostenibile delle attività estrattive e tenendo conto della difesa del territorio e dell’ambiente, individua quantitativi di massima e ubicazioni delle attività estrattive, alla luce dei pareri espressi dagli organismi tecnici e di controllo.

Il PAE individua 4 zone estrattive, di cui tre lungo il Reno, con 5 cave: alcune di esse sono note, come quella ormai terminata di Bonconvento che ha permesso la realizzazione di una Cassa di espansione per la sicurezza idraulica del Reno, altre sono attività presenti da lunga data, come quelle lungo il Reno in località Barleda, altre ancora non vedranno la luce per l’impossibilità di essere conformate ai requisiti a suo tempo individuati, come quella nella zona S. Alessandro, tra l’autostrada e la Trasversale di Pianura.

 

Una nuova area è stata individuata a Case Osti: si tratta di una nuova zona estrattiva a margine dell’argine destro del fiume che coinvolge un campo in prossimità del piccolo borgo lungo via Zanardi alla periferia di Trebbo di Reno, con un volume estraibile di 220.000 m3 di ghiaie e sabbie alluvionali, con profondità massima di escavazione di 7 m dal piano di campagna e una serie di prescrizioni per la sistemazione: in particolare, la realizzazione di un invaso idrico con funzioni naturalistiche e irrigue attraverso il collegamento idraulico al Canale Ghisiliera e parziale tombamento delle zone prossime agli edifici esistenti, al Fiume Reno e a Via Zanardi.

La durata dell'attività del Polo Osti dovrà essere al massimo di tre anni, decorrenti dalla data di autorizzazione. Oltre i termini previsti, verrà applicata a carico dell'esercente la sanzione di euro 50.000 € per il ritardo di ogni anno o frazione di anno (una sanzione che decurterebbe pesantemente gli utili di esercizio); importante sottolineare che il trasporto del materiale estratto verso l’impianto di Via Zanardi, dove avverrà la lavorazione, avverrà senza transito sulla viabilità pubblica.

Importante anche la prescrizione di opere compensative proprio a favore del borgo di Case Osti: dovrà essere realizzata una modifica alla curva di Via Lame in prossimità del luogo, considerata pericolosa, con anche la realizzazione della piazzola di sosta per gli autobus, ed è prevista la realizzazione di un parcheggio a raso sollevando la frazione da un problema endemico di carenza di posti auto. Oltre a ciò, la sistemazione naturalistica alla fine del triennio di lavori potrà costituire una connessione finalmente fruibile con l’area di pregio naturalistico della Golena San Vitale.

 

La Sindaca Belinda Gottardi sottolinea che “Si giunge a termine di un percorso, armonizzato con una visione sovracomunale dell’attività estrattiva, che ha visto un ampio confronto con i residenti di Case Osti e con la popolazione di Trebbo di Reno, con la cui Consulta ci sono stati diversi incontri di consultazione e condivisione. Abbiamo sempre cercato di tenere insieme le esigenze di tutela dell’ambiente con le esigenze dello sviluppo, dell’attività economica e della ripresa, tenendo insieme le necessità di chi sul territorio deve produrre e di chi sul territorio deve vivere il più tutelato possibile. Nella fattispecie di Case Osti è stato chiesto di fare una serie di opere compensative, a partire dalle esigenze degli abitanti perché si parla di parcheggi e di risistemazione, anche ambientale e naturalistica, di un’ampia area.

Più in generale, nel corso degli anni l’amministrazione ha avuto modo di rapportarsi con i cittadini, di rispondere alle osservazioni, e nell'atto di approvazione è compresa anche una corposa documentazione di pareri tecnici e ambientali, rilasciati dalle autorità competenti, che non hanno evidenziato problematiche particolari se non alcune indicazioni operative, ovviamente recepite. Abbiamo coniugato tutela ambientale e dei residenti con la responsabilità di sostenere le esigenze di sviluppo, e proprio il fatto che sia stata bloccata la possibile attività estrattiva di S. Alessandro, molto più ampia di quella di Case Osti, dimostra che non esistono condizionamenti da parte degli interessi economici a scapito di sicurezza e tutela dei cittadini”.

 

  • Il materiale relativo al PAE (Delibera, relazione e allegati) sarà pubblicato sull'apposita pagina del sito del Comune dopo la pubblicazione all'Albo Pretorio della Delibera del Consiglio

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