La Bassa Via dei Parchi di Castel Maggiore
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Via Alpi - Via Bondanello, 40013 Castel Maggiore
Il parco
Realizzato nel 2008, il Parco Nicola Calipari si estende per mq. 43.820 e contiene 290 alberi.
Caratterizzato da imponente rilevato con area a boschetto, al suo interno si trovano un'area sgambamento cani e un gazebo per ritrovi e manifestazioni, due progetti iniziali diversi che sono poi stati integrati dall’ufficio ambiente che ha deciso di inserire una serie di piante, molte esotiche, intorno al gazebo, ognuna con fioritura e colori diversi nelle varie stagioni.
Vi è comunque una predominanza di piante autoctone, fatta eccezione per la quercia rossa (quercus rubra) vicino alla via Ilaria Alpi, che è di origine americana.
Sulla collinetta stato effettuato un rimboschimento con alberature e piante autoctone (Frassini e Celtis Autralis) che costituiranno un vero e proprio boschetto.
Dal gazebo verso via Bondanello si trova una zona integrata negli anni con le piantumazioni di alberi per i nuovi nati (aceri, bagolari o spacca sassi).
Alberi:
abies alba (abete bianco),
acer campestre, acer negundo, acer platanoides Krimson King (aceri),
carpinus betulus (carpino bianco),
cedrus deodara (cedro dell'Himalaya),
celtis australis (bagolaro),
cercis siliquastrum (albero di Giuda o siliquastro),
fraxinus excelsior, fraxinus oxifilia (frassino maggiore, frassino meridionale)
liquidambar styraciflua (storace americano),
malus domestica (melo),
populus alba, populus nigra (pioppi),
prunus cerasifera, prunus surrelata (pruni),
quercus robur, quercus rubra (farnia o quercia, quercia rossa),
sophora japonica (sofora del Giappone),
taxus baccata (tasso),
ulmus minor (olmo campestre).
Quercia Rossa
I Bagolari sulla sommità della collinetta
Farnie
Storia
Nicola Calipari (Reggio Calabria, 23 giugno 1953 – Baghdad, 4 marzo 2005) è stato un poliziotto, funzionario e agente segreto italiano, ucciso da soldati statunitensi in Iraq, nelle concitate fasi immediatamente successive alla liberazione della giornalista del quotidiano Il Manifesto, Giuliana Sgrena.
Medaglia d'oro al valor militare
"Capo Dipartimento del Servizio per le informazioni e la sicurezza militare - già distintosi per avere personalmente condotto molteplici, delicatissime azioni in zona ad altissimo rischio - assumeva il comando dell'operazione volta a liberare la giornalista Giuliana Sgrena, sequestrata da terroristi in Iraq. Prodigandosi con professionalità e generosità, sempre incurante del gravissimo rischio cui consapevolmente si esponeva, animato da altissimo senso del dovere, riusciva a conseguire l'obiettivo di restituire la libertà alla vittima del sequestro, mettendola in salvo. Poco prima di raggiungere l'aeroporto di Bagdad, nel momento in cui l'autovettura sulla quale viaggiava veniva fatta segno di colpi d'arma da fuoco, con estremo slancio di altruismo, faceva scudo alla connazionale con il suo corpo, rimanendo mortalmente colpito. Altissima testimonianza di nobili qualità civili, di profondo senso dello Stato e di eroiche virtù militari, spinte fino al supremo sacrificio della vita. Bagdad, 4 marzo 2005" - Di iniziativa del Presidente della Repubblica
Attività nel Parco
Muoviamoci nel parco con lo studio di scienze olistiche Corpo Mente Cuore: esercizio di meditazione e rilassamento
Guarda tutti i video del percorso olistico a cura di Corpo Mente Cuore
Leggere nel Parco
Sereta Mason
Il fiore della mia vita avrebbe potuto sbocciare da ogni lato
se un vento crudele non avesse intristito i miei petali
dal lato di me che potevate vedere nel villaggio.
Dalla polvere io innalzo una voce di protesta:
voi non vedeste mai il mio lato in fiore!
Voi che vivete, siete davvero degli sciocchi,
voi che non conoscete le vie del vento
ne' le forze invisibili
che governano i processi della vita.
(Edgar Lee Master, da: "Spoon River Anthology", trad. di F.Pivano)