Parco Colonnello Cordero Lanza di Montezemolo - Comune di Castel Maggiore

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La Bassa Via dei Parchi di Castel Maggiore

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Via della Costituzione - via Ilaria Alpi, 40013 Castel Maggiore

 

 

 

 

 


 

Il parco 

 

Parco Colonnello Cordero di Montezemolo

Si estende per mq. 5.767 e contiene 73 alberi. Si tratta di un parco datato con area ludica e cippo commemorativo.
In realtà è una continuazione paesaggistica tra un contesto residenziale e uno scolastico per dare continuità e valorizzare un parco completamente diverso dal parco Calipari. I giochi sono stati inseriti perché c’era ombra. Negli anni 70 infatti, la scelta degli alberi fu dettata dalla mania per l’esotico tipica di quegli anni (cedri e altre conifere di origine esotica). E' quindi un parco eterogeneo, dove si integrano piante autoctone con piante esotiche in voga all’epoca.

Considerazioni generali sulle nuove piantumazioni

Trattamento con cippato, recuperato dalle potature, quindi completamente riciclato dopo la triturazione. Viene fatto un sottofondo attorno alla pianta di oltre 60cm, che mantiene l’umidità e il fresco e si dissolve nel giro di tre anni che sono la fase critica delle nuove piantumazioni. Questa tecnica limita la morìa delle nuove piantumazioni fino al 99% riducendo al massimo la manutenzione.

Alberi:
acer platanoides, acer pseudoplatanus (acero riccio o platanoide, acero di monte)
cedrus atlantica, cedrus deodara, cedrus libani (cedro dell'Atlante, cedro  dell'Himalaya, cedro del Libano)
celtis australis,
fraxinus excelsa,
pinus nigra,
platanus occidentalis,
populus alba, populus nigra italica


Acero di monte


Cedro del Libano


Pioppo Bianco

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Storia

Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo (Roma, 26 maggio 1901 – Roma, 24 marzo 1944) è stato un ufficiale italiano, comandante del Fronte Militare Clandestino contro l'occupazione nazifascista dell'Italia, martire alle Fosse Ardeatine e Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Medaglia d'oro al valor militare alla memoria

"Ufficiale superiore dotato di eccezionali qualità morali, intellettuali e di carattere, dopo l’armistizio, fedele al Governo del Re ed al proprio dovere di soldato, organizzava, in zona controllata dai tedeschi, un’efficace resistenza armata contro il tradizionale nemico. Per oltre quattro mesi dirigeva, con fede ed entusiasmo inesauribili, la attività informativa e le organizzazioni patriote della zona romana. Con opera assidua e con sagace tempestività, eludendo l’accanita vigilanza avversaria, forniva al Comando Supremo alleato ed italiano numerose e preziose informazioni operative, manteneva viva e fattiva l’agitazione dei patrioti italiani, preparava animi, volontà e mezzi per il giorno della riscossa, con una attività personale senza soste, tra rischi continui. Arrestato dalla sbirraglia nazifascista e sottoposto alle più inumane torture, manteneva l’assoluto segreto circa il movimento da lui creato, perfezionato e diretto, salvando così l’organizzazione e la vita ai propri collaboratori. In occasione di una esecuzione sommaria di rappresaglia nemica, veniva allineato con le vittime designate nelle adiacenze delle catacombe romane e barbaramente trucidato. Chiudeva così, nella luce purissima del martirio, una vita eroica, interamente e nobilmente spesa al servizio della Patria"

La Caserma del Reggimento Genio Ferrovieri, di stanza a Castel Maggiore, è intitolata proprio al Colonnello Montezemolo

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Attività nel Parco

 

Muoviamoci nel parco con lo studio di scienze olistiche Corpo Mente Cuore

 

 

 

 

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Leggere nel Parco

 

Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.
Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire.
Ma soltanto col silenzio del torturati
Più duro d’ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.
Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA

Piero Calamandrei

 

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