Parco Staffette Partigiane - Comune di Castel Maggiore

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La Bassa Via dei Parchi di Castel Maggiore

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Viale Europa, 40013 Castel Maggiore

 

 

 

 

 


 

Il parco 

 

Coi suoi mq. 26.650, e 240 alberi, e’ il più antico parco pubblico di Castel Maggiore, intitolato nel 2006 alle Staffette Partigiane, un omaggio alle tante donne che a Castel Maggiore hanno dato il loro contributo alla lotta partigiana. Il parco ospita anche il bel monumento ai caduti della Resistenza, realizzato da Nicola Zamboni.

Tipico parco degli anni 60/70 include, a differenza di quelli più recenti, diverse vocazioni: sport, area ludica, centro sociale, scuola, area sgambamento, area fitness. Essendo di concezione già datata, le scelte botaniche non sempre si integrano con le scelte di destinazione (ad  esempio gli aceri negundi vicino al campo da basket vanno potati spesso perché invadono l’area di gioco; cedri e abeti in prossimità dell’area ludica, mentre oggi nello spazio-giochi destinato ai ragazzi in genere si scelgono essenze arboree  tipo aceri campestri, che fanno più ombra).

Il filare dei pioppi cipressini che delimita l’area giochi e l’area monumentale riprende tecniche di delimitazione degli accessi risalenti all’epoca romana, che aveva lo scopo di magnificare ed evidenziare gli accessi alle ville ed ai luoghi pubblici. I carpini pirmidali lungo la rete dietro il campo da basket hanno sostituito, negli anni, i pioppi, essendo più adatti alla prossimità delle abitazioni. Il parco ospita nel corso del’anno ogni sorta di iniziative di carattere ludico, culturale e commemorativo che finiscono con l’identificare l’area come il vero centro cittadino. 

Alberi:
acero campestre, acero negundo, 
carpino betulus, 
cedrus atlantica,
celtis australis,
pinus nigra,
platanus,
populus nigra, populus alba, populus nigra italica.

Nella vicina area verde di Via Curiel si può osservare un gelso  monumentale(morus alba).


Aceri Campestri


Ginko Biloba


Filare di Carpini

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Storia

 

Le staffette partigiane

La storia delle donne nella Resistenza italiana rappresenta una componente fondamentale per il movimento partigiano nella lotta contro il nazifascismo. Esse lottarono per riconquistare la libertà e la giustizia del proprio paese ricoprendo funzioni di primaria importanza.

In tutte le città le donne partigiane lottavano quotidianamente per recuperare i beni di massima necessità per il sostentamento dei compagni. Vi erano gruppi organizzati di donne che svolgevano propaganda antifascista, raccoglievano fondi ed organizzavano assistenza ai detenuti politici ed erano impegnate anche nel mantenimento delle comunicazioni oltre che nelle operazioni militari.

Le donne che parteciparono alla Resistenza, facevano parte di organizzazioni come i Gruppi di Azione Patriottica (GAP) e le Squadre di Azione Patriottica (SAP), e inoltre, fondarono dei Gruppi di difesa della donna, "aperti a tutte le donne di ogni ceto sociale e di ogni fede politica o religiosa, che volessero partecipare all'opera di liberazione della patria e lottare per la propria emancipazione",per garantire i diritti delle donne, sovente diventate capifamiglia, al posto dei mariti arruolati nell'esercito.

Dall'interno delle fabbriche (dove avevano preso il posto degli uomini impegnati in guerra), organizzarono scioperi e manifestazioni contro il fascismo

I fatti del 14 ottobre 1944

 

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Attività nel Parco

 

Parco storico e centro nevralgico di Castel Maggiore sede del centro sociale e scuole, contiene importante area giochi (e area fitness anche per disabili) e stazione ginnica, campo da pallacanestro, un monumento commemorativo della guerra di Liberazione realizzato dal maestro Nicola Zamboni e una postazione di book crossing. Il Centro Sociale Ricreativo Sandro Pertini, all'interno del parco, promuove numerose attività. .

Muoviamoci nel parco con lo studio di scienze olistiche Corpo Mente Cuore: esercizio di meditazione e rilassamento

 

 

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Leggere nel Parco

Il monumento realizzato da Nicola Zamboni ricorda una cascina bruciata dai tedeschi per rappresaglia ad azioni partigiane condotte nel 1943-1945. Una lapide ricorda le vittime dell'eccidio di Sabbiuno di Piano, il 14 ottobre 1944.

 

San Martino del Carso

 

Di queste case
Non è rimasto
Che qualche
Brandello di muro
Di tanti
Che mi corrispondevano
Non è rimasto
Neppure tanto

Ma nel cuore
Nessuna croce manca
E’ il mio cuore
Il paese  più straziato 

Giuseppe Ungaretti

 

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